08/02/15
Studio italiano conferma potere antiage della proteina Creb1. Si produce se si assumono meno calorie. Più salute per la gente e anche per il pianeta.
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FISICA: PRESIDENTE INFN, DA LHC NESSUN PERICOLO ALLARME INGIUSTIFICATO

Roma, 1 set. (Adnkronos)- "Questi scenari apocalittici non hanno alcun riscontro reale. Da Lhc non arriva alcun pericolo. L'allarme lanciato e' basato su congetture e ipotesi e non su riscontri reali". Il presidente dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Roberto Petronzio, interviene cosi', con l'ADNKRONOS, sull'allarme, ripreso oggi da 'La Repubblica', lanciato da alcuni scienziati che, dalle pagine del Sunday Telegraph, hanno paventato scenari apocalittici e la fine della Terra se il Large Hadron Collider, il superacceleratore del Cern di Ginevra, entrera' in funzione. L'allarme lanciato dagli scienziati, in particolare del professor Otto Rossler, un chimico tedesco della Eberhard Karls University, che ha presentato ricorso alla Corte Europea dei Diritti Umani insieme ad alcuni colleghi, arriva a pochi giorni dall'avvio del Large Hadron Collider del Cern previsto per il 10 settembre prossimo. "Non e' la prima volta che si fa allarmismo sulle
attivita' dell'Lhc. Gia' due anni fa -ricorda Petronzio- si apri' la discussione. Per questo fu istituita un'apposita commissione di super esperti, la cui relazione finale e' stata ulterirmente vagliata da un Comitato di cui fanno parte molti premi Nobel, che ha escluso su base scientifica tassativamente ogni rischio". "Con Lhc -spiega Petronzio- si riproducono fenomeni che avvengono nell'Universo in maniera molto piu' frequente alle stesse energie e non e' mai stato verificato il problema paventato da questi scienziati. L'energia raggiunta da alcune collisioni naturali nell'Universo e' anzi spesso maggiore di quella raggiunta da Lhc. Adesso viene invocato lo spettro del rischio 'buco nero' ma se cosi' fosse nell'Universo vedremmo sparire interi pianeti, vedremmo sparire la Luna, vedremmo sparire intere stelle. E cio' non e' mai stato osservato".
(Ada/Col/Adnkronos)

01-SET-08 16:58
http://iltempo. ilsole24ore. com/adnkronos/ ?q=YToxOntzOjEyO iJ4bWxfZmlsZW5hb WUiO3M6MjE6IkFET jIwMDgwOTAxMTY1O DA4LnhtbCI7fQ= =

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TEST SU BIG BANG:CERN, PAURA INFONDATA, NESSUNA FINE DEL MONDO

(AGI) - Milano, 1 set. - Chimici contro fisici. E’ guerra tra scienziati, a dieci giorni dall’inaugurazione dell’esperimento sull’origine dell’universo che dovrebbe partire il 10 settembre con l’accensione del Lhc, l’acceleratore di particelle del Centro di Ricerche Nucleari di Ginevra. Dieci giorni che ci separano da uno degli esperimenti piu’ importanti della storia, secondo i ricercatori del Cern, ma che, secondo un altro gruppo di scienziati, potrebbero essere gli ultimi prima dell’inizio della fine. Del mondo. Si’, perche’ il timore degli scienziati capitanati dal professor Otto Rossler, chimico tedesco della Eberhard University, e’ proprio che l’esperimento del Cern possa, a causa delle collisioni di energia che scatenera’, generare un buco nero capace di risucchiare la terra e farla sparire nel giro di pochi anni. Timori che hanno spinto Rossler e compagni a fare ricorso presso la Corte Europea dei diritti umani per
fermare l’esperimento. Ma di fronte alle accuse, dal Cern arrivano rassicurazioni assolute. Michelangelo Mangano, fisico nucleare veronese e ricercatore del Cern, e’ autore di uno studio sulla sicurezza del Lhc nato proprio per rispondere alle critiche. “Per quanto la compomente del rischio - spiega Mangano all’Agi - non faccia minimamente parte di un progetto come questo, abbiamo comunque deciso di rispettare le paure altrui e di dimostrare come questi paure non siano in nessun modo fondate. Collisioni di energia come quelle prodotte dall’Lhc si sono verificate sulla terra come in altri pianeti un numero immenso di volte: l’Lhc ricrea infatti i fenomeni naturali dei raggi cosmici, che producono energie anche superiori e che investono continuamente il nostro pianeta, come altri corpi celesti, senza nessuna conseguenza”. “Noi non neghiamo di cercare anche di generare dei buchi neri - continua Mangano - ma se anche venissero prodotti, ed
e’ difficile che accada, questi decadrebbero istantanamente senza conseguenze”. Se l’Lhc comporta dei rischi, secondo lo scienziato, sono rischi di natura meccanica, legati al tipo di struttura “un tunnel di 27 chilometri, 100 metri sotto terra e in presenza di un’alta tensione delle correnti”, e a cui si risponde con tutte le misure di sicurezza del caso. “Ma non esiste nessun rischio nemmeno per noi che abitiamo a pochi chilometri dall’esperimento”. (AGI)

Red/Ven

http://www.diritto- oggi.it/archives /00034903. html

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Un gruppo di ricercatori si era appellato alla Corte europea dei diritti dell'uomo

Secondo gli oppositori l'acceleratore di particelle potrebbe generare un buco nero

Lhc, via libera da Strasburgo

"L'esperimento vada avanti"
Dai giudici no all'appello. Il 10 settembre il test a Ginevra

STRASBURGO - Via libera anche dalla Corte europea dei diritti dell'uomo all'esperimento del Cern che, grazie all'accelleratore "Large hadron collider" (Lhc), cercherà di riprodurre le condizioni immediatamente successive al Big Bang che ha generato l'universo. I giudici si sono pronunciati dopo la denuncia di un gruppo di ricercatori, convinti che il test genererà un buco nero in grado di risucchiare il pianeta.

La causa. Gli oppositori dell'esperimento, guidati da Markus Goritschnig, si erano rivolti alla Corte di Strasburgo, chiedendo che venissero applicate misure di blocco nei confronti dei venti paesi membri del Cern, il Centro europeo per la ricerca nucleare responsabile del progetto. Secondo Goritschnig e gli altri, gli Stati che collaborano al progetto sarebbero responsabili della violazione dell'articolo 2 e dell'articolo 8 della Convenzione europea per i diritti umani, ovvero il diritto alla vita e il diritto al rispetto della vita privata e familiare. La Corte ha tuttavia ritenuto che nessuno di questi articoli fosse stato violato dando così il via libera definitivo all'esperimento.

Gli esperti. Sull'apocalisse paventata dagli oppositori, si è espresso anche il mondo della scienza italiano. E' sicuro del buon esito dell'esperimento il presidente dell'Istituto nazionale di Fisica nucleare Roberto Petronzio: "Questi scenari apocalittici non hanno alcun riscontro reale. Da Lhc non arriva nessun pericolo. L'allarme lanciato è basato su congetture e ipotesi e non su riscontri reali". Stessa posizione anche per il presidente del Cnr ed ex direttore generale del Cern Luciano Maiani: "L'esperimento è da considerare a rischio zero, relativamente a quanto quest'espressione possa essere utilizzata in fisica: è stato giusto porsi il problema ma esso non ha un fondamento tale da indurre preoccupazioni" .

Il test. Il primo utilizzo dell'LHC, il più grande accelleratore di particelle mai costruito, con un diametro di 26 chilometri e costato circa 6 miliardi di euro, si terrà come da programma il prossimo 10 settembre al Centro di ricerche nucleari di Ginevra. La speranza degli scienziati è quella di individuare il bosone di Higgs, particella responsabile - almeno in teoria - di aver dato massa a tutte le altre.

(1 settembre 2008)

http://www.repubbli ca.it/2008/ 09/sezioni/ scienza_e_ tecnologia/ big-bang- test/corte- bigbang/corte- bigbang.html




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